Sai cosa c’è sotto la Fontana di Trevi? La città d’acqua che nemmeno i romani conoscono

Tutti conoscono la Fontana di Trevi a Roma, uno dei capolavori più famosi sul pianeta, ma anche sotto la fontana c’è un mondo da scoprire.

La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più visitati di Roma, nonché uno dei capolavori più famosi in tutto il mondo, ogni anno visitato da migliaia e migliaia di turisti. Questa splendida fontana, appoggiata sulla facciata di Palazzo Poli, fu progettata dall’architetto Nicola Salvi e scolpita da Pietro e Virgilio Bracci, nella metà del 1700. Attorno al monumento girano tante leggende.

Se tutti conoscono la bellezza delle fontana, così come delle bellezze di Roma, nonché la leggenda della sua fortuna (basta gettare una monetina nell’acqua per realizzare un sogno), ma non molti sanno che proprio sotto la fontana esiste un mondo da scoprire. Un mondo altrettanto bello e affascinante come quello in superficie. Nel sottosuolo, infatti, si trova un percorso che porta a un’insula e al castellum acque dell’Acquedotto della Vergine.

Il mondo sotto la Fontana di Trevi, alla scoperta dei vicoli sotterranei di Roma

Sotterranei di Roma
Sotterranei di Roma (Corriereromano.it)

Al fianco alla Fontana di Trevi, basta spostarsi di qualche metro, per trovare l’entrata al mondo sotterraneo della Capitale. Sotto il livello stradale, infatti, si apre un’area archeologica risalente all’epoca dell’imperatore Nerone. Si tratta di un isolato di circa 2 mila mq, il cui limite è il vicus Caprarius, ossia il prolungamento dell’antica Salaria vetus.

Questo posto è chiamato anche Città dell’Acqua, perché presenta una falda acquifera antichissima, otturata nel corso dei secoli, ma che annacqua tutto il pavimento romano, creando una piscina poco profonda. Ma qual è la struttura archeologica del vicus Caprarius? Qui si possono notare le rimanenze di un’insula, ossia un complesso di abitazioni, risalenti a 2 mila anni fa e che confluiscono in una domus signorile.

La storia sotterranea della Capitale

Fu proprio Nerone, nel 64, a provvedere all’organizzazione del nuovo piano urbanistico della città, per fornire regole più sicure sulle abitazioni, soggette a incendi e ad allagamenti. Il vicus Craprarius, dunque, resta un esempio di come fosse la città di Roma prima del piano urbanistico di Nerone. Qui sgorga un serbatoio idrico che distribuisce l’acqua portata dal vicino Acquedotto della Vergine.

Questo acquedotto antichissimo è ancora oggi attivo e alimenta la stessa Fontana di Trevi. Ma, oltre al serbatoio di acqua e all’insula, sotto la Fontana si trovano resti di una vita lontana, come reperti archeologici, monete, anfore, utensili, mosaici, e molto altro ancora. Tra l’altro, nella Città dell’Acqua si possono osservare anche costruzioni più recenti, che hanno preso il posto di quelle romane. Qui si notano strutture medievali e pozzi di diversi secoli fa.

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