Teolo, dramma in una villetta: madre e figlio trovati morti

Ieri a Teolo, in provincia di Padova, un uomo di 60 anni e la madre 87enne sono stati trovati privi di vita nella casa dove vivevano: ipotesi gesto estremo.

Carabinieri
Carabinieri (Corriereromano.it)

Un uomo di 60 anni e la madre 87enne sono stati trovati morti all’interno della loro abitazione, una villetta a Teolo, in provincia di Padova, nella giornata di ieri. A fare la drammatico scoperta sono stati i vigili del fuoco, intervenuti sul posto dopo una segnalazione per un forte odore di gas proveniente dalla casa.

Quando i soccorritori, hanno fatto irruzione, per madre e figlio non c’è stato nulla da fare: è stato possibile solo dichiararne la morte, provocata dalle esalazioni di monossido di carbonio uscite da una stufa a legna. Secondo quanto appurato, si tratterebbe di un gesto estremo: il 60enne e la madre si sarebbero tolti la vita.

Teolo, madre e figlio morti in casa: intossicati dalle esalazioni di monossido di carbonio

Vigili del fuoco
Vigili del fuoco (Corriereromano.it)

Shock a Teolo, centro della provincia di Padova, dove nella giornata di ieri, mercoledì 22 novembre, un uomo e la madre sono stati trovati privi di vita nella loro villetta. Si tratta di Paolo Rampon, di 60 anni, e della madre 87enne Rosa Dalla Valle.

L’allarme è scattato quando qualcuno, avvertendo un forte odore di gas provenire dall’abitazione, ha chiamato il numero unico per le emergenze. A quel punto, si sono precipitati sul posto le squadre dei vigili del fuoco ed il personale medico del 118. I soccorritori hanno fatto irruzione in casa rinvenendo i corpi ormai senza vita di madre e figlio, di cui è stato possibile solo dichiararne la morte.

Intervenuti anche i carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini per determinare cosa sia accaduto all’interno della bifamiliare. Stando a quanto appurato, come riporta la stampa locale e la redazione di Tgcom24, Rampon e l’anziana madre sarebbero deceduti per un’intossicazione da monossido di carbonio respirando le esalazioni provenienti da una stufa a legna.

L’ipotesi degli inquirenti

Inizialmente si era pensato ad un incidente, ma dopo verifiche più approfondite si è fatta sempre più probabile la pista del gesto volontario. Da quanto emerso, sembra che i due, prima di accendere la stufa, abbiano sigillato con cura porte e finestre, in modo da non far passare aria. Inoltre, avrebbero anche tagliato con delle forbici del denaro presente in casa, circa 20mila euro in banconote. Tutto questo sembra per non lasciare in eredità i soldi ai parenti con cui non avevano più rapporti da tempo.

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