Spotting, cos’è? Cause e sintomi

Quando si parla di spotting ci si riferisce al sanguinamento vaginale, con perdita di sangue più o meno intenso. Questa manifestazione può avvenire direttamente dall’utero o dalla cervice, interessando le donne in stato di gravidanza o durante un periodo di forte stress.

Lo spotting, in ogni caso, deve essere controllato dal ginecologo di fiducia che saprà quali azioni adottare e la cura da prescrivere. Alcuni studi hanno confermato che il sanguinamento vaginale possa interessare tutte le donne nel corso della vita.

Ovviamente, se il sanguinamento – seppur lieve – avviene al di fuori del flusso mestruale dovrà essere uno specialista a valutarne l’entità e la gravità. Lo spotting è una perdita lieve che avviene ogni tanto e in determinate situazioni, non sempre deve essere accompagnato da una situazione preoccupante (come tumori o patologie) ma di stress.

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Il sanguinamento a spot potrebbe essere un sintomo unico, anche se raramente si possono accusare altri sintomi che sono dovuti a patologie già presenti:

  • Secrezioni vaginali
  • Dolori addominali e pelvici
  • Malessere generalizzato e astenia
  • Nausea e vomito
  • Pallore e tachicardia
  • Senso di affaticamento e vomito.

La diagnosi dello spotting si basa sul riconoscimento di ogni singolo sintomo, tipologia di sangue e segni che sono associati alla manifestazione. Alcuni specialisti potrebbero potrebbero ricorrere all’aiuto dell’ecografia trans vaginale così da avere un quadro ben preciso della situazione.

Le terapie possono essere diverse e tutte basate sulle cause del sanguinamento, età del soggetto e quadro clinico. Scopriamo insieme quali sono le cause dello spotting e se in gravidanza possa o meno essere grave.

Quali sono le cause dello spotting?

Le cause dello spotting sono tantissime e si differenziano a seconda del soggetto o della situazione. Gli specialisti le raggruppano in queste categorie:

  • Complicazioni durante il periodo della gravidanza, con elementi che possono portare all’aborto o ad una gravidanza extra-uterina;
  • Disfunzioni come cicli anovulatori, meno metrorragie e sindrome dell’ovaio policistico;
  • Patologie benigne, come fibromi e polipi uterini sino ad infezioni genitali di varia natura;
  • Patologie maligne, come il tumore della cervice – della vagina – dell’endometrio o sarcomi;
  • Cause generiche che comprendono le malattie legate alla coagulazione, alle leucemie, insufficienza epatica e quella renale.

Si ricorda che durante il primo periodo di assunzione della pillola anticoncezionale o della spirale, lo spotting potrebbe essere una normale conseguenza del corpo.

Perdite in gravidanza: c’è da preoccuparsi?

Lo spotting in gravidanza può avvenire durante le prime settimane, mentre se il sanguinamento è importante ed entro il terzo mese di gravidanza è bene rivolgersi subito ad uno specialista per escludere un aborto spontaneo.

Come comprendere la gravità del sanguinamento?

  • Valutare la quantità di sangue che viene perso
  • Valutare la durata
  • Valutare le caratteristiche e il colore del sangue
  • Valutare tutti i sintomi che possono essere associati.

Il sanguinamento in gravidanza può essere sviluppato da cause differenti, tra cui:

  • Infezioni urinarie di vario tipo;
  • Polipi a livello della cervice uterina;
  • Placenta previa
  • Distacco della placenta
  • Aborto spontaneo
  • Gravidanza extra-uterina.

È sempre bene, in ogni caso, ricorrere all’aiuto di un ginecologo di fiducia per monitorare la situazione.

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