Roma, impianti per il trattamento dei rifiuti: gli aggiornamenti e novità

Diamo uno sguardo alle novità riguardanti gli impianti per il trattamento dei rifiuti nella città di Roma: cosa cambia nel 2024.

Biodigestori in azione
Biodigestori in azione (Corriereromano.it)

L’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, ha annunciato il via libera ai nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti nella Capitale. Annuncio che ha già sollevato molteplici dubbi e polemiche. 190 milioni di euro investiti per mettere in piedi questo ambizioso progetto, un progetto che arriva proprio in un momento critico per Roma e per la sua gestione della spazzatura.

L’incendio, probabilmente doloso, della discarica di Malagrotta, la principale della Capitale, ha causato numerose problematiche per il piano di gestioni rifiuti organizzato per tutto il periodo delle festività. Ora, la Giunta Capitolina ha approvato due delibere, presentate proprio dalla Alfonsi, per dare il via libera ad Ama per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento della raccolta differenziata, e per approvare la costruzione di una nuova isola ecologica.

Gestione rifiuti nella Capitale: a Roma arrivano i nuovi impianti per il trattamento della spazzatura

Impianto di smaltimento rifiuti
Impianto di smaltimento rifiuti (Corriereromano.it)

La nuova isola ecologica sorgerà a via Ermanno Wolf Ferrari, nell’area sud ovest della Capitale. Inoltre, Roma sta facendo fronte ai progetti di Ponte Malnome e a quello di Rocca Cencia, dove saranno realizzati nuovi impianti di trattamento per la raccolta e la gestione dei rifiuti, gestiti da Ama. Questi impianti dovranno gestire oltre 200 mila tonnellate di rifiuti ogni anno.

Si penserà alla corretta raccolta differenziata, riciclando carta, plastica e multimateriale, che renderanno la città di pulita e più sostenibile. Nel finanziamento stanziato, inoltre, risultano anche le spese per i biodigestori di Casal Selce e di Cesano, costati quasi 68 milioni di euro.

Due strutture importantissime per la gestione e lo smaltimento della spazzatura. Tuttavia, nonostante i buoni intenti, queste due strutture sono fortemente osteggiate dai cittadini delle zone predisposte, i quali non vogliono accogliere oltre 100 tonnellate di spazzatura all’anno, che daranno origine alla produzione di biometano e di compost per uso agricolo.

I prossimi passi per liberare Roma dai rifiuti

Nella delibera, come accennato, è stata accolta anche la realizzazione del centro raccolta Wolf Ferrari, costato 3,3 milioni di euro. L’isola ecologica è essenziale per facilitare lo smistamento dei rifiuti e il loro riciclo. Permetterà a tutti i cittadini romani di recarsi sul luogo per smaltire materiale ingombrante, come batterie, pannelli di legno, apparecchiature elettriche, metalli, oli esausti, farmaci scaduti, sfalci e molto altro.

All’Infernetto, X Municipio, sorgeranno anche sette centri di raccolta. Adesso Roma deve premere l’acceleratore sulla raccolta differenziata, senza più delegare a terzi lo smaltimento, con conseguente aumento di costi di gestione, costi che pesano sulle tasche di tutti i cittadini romani.

Insomma, grazie alla nuove delibere, Roma sarà in grado di gestire in autonomia i propri rifiuti, senza portarli altrove in Italia. Staremo a vedere come si gestiranno i rifiuti. Il presidente Ama Daniele Pace scommette su una gestione virtuosa, che libererà Roma dall’incubo rifiuti, nel quale è scivolata ormai da tanti anni. Il modello di un’economia circolare e di sostenibilità all’ambiente è l’obiettivo più ambizioso del 2024.

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