Lavorare smart working: quando il digitale rende operativo il lavoro flessibile

Lavorare smart working oggi è sempre più diffuso e richiesto, consentendo di gestire attività e business con grande flessibilità e dimestichezza anche da remoto, grazie alle potenzialità offerte dalle moderne tecnologie digitali.

 

Soluzioni software avanzate per la fatturazione elettronica, come ad esempio quelle della piattaforma https://fatturapro.click/, permettono infatti di creare, inviare e conservare documenti fiscali agili e performanti direttamente da PC, tablet e smartphone, senza necessità di recarsi fisicamente in ufficio. Tramite intuitive interfacce web responsive è possibile accelerare i processi amministrativi tipici della gestione contabile aziendale, beneficiando altresì dei vantaggi previsti per legge in termini di detrazioni fiscali.

 

La dematerializzazione dei flussi documentali, abilitata da sofisticate funzionalità di integrazione con i registri telematici dell’Agenzia delle Entrate, favorisce così un approccio versatile allo svolgimento delle attività lavorative, rendendole disaccoppiate dai vincoli spazio-temporali dell’ufficio tradizionale. Ciò risulta particolarmente importante per liberi professionisti, piccoli imprenditori e lavoratori della conoscenza che, grazie allo smart working, hanno oggi la possibilità di organizzare in maniera flessibile ed efficace il proprio tempo di lavoro conciliandolo con altre esigenze personali e familiari.

 

Lavori in smart working: origini, evoluzione e attualità

Le origini del lavorare smart working possono essere fatte risalire agli anni ’70, quando la telematica iniziava a diffondersi nel mondo del lavoro. Tuttavia, è soltanto alla fine degli anni ’90 che questo nuovo modo di lavorare inizia a prendere piede in alcune grandi aziende americane ed europee.

 

Una vera e propria svolta si è però avuta con l’avvento delle nuove tecnologie digitali e di Internet, grazie alle quali è oggi possibile gestire efficacemente progetti, comunicare e collaborare anche a distanza. Negli ultimi 15 anni lo smart working ha registrato una crescita esponenziale, favorito dalla progressiva digitalizzazione dei processi e dalla diffusione di strumenti quali laptop, smartphone e collaborazione in cloud.

 

Nel nostro Paese una svolta normativa si è avuta nel 2017 con la “Legge sul lavoro agile“, che per la prima volta ha introdotto una disciplina del lavoro per obiettivi in alternativa al tempo di lavoro.

 

I numeri testimoniano l’evoluzione in atto: secondo i dati del Politecnico di Milano, nel 2004 gli smart worker in Italia erano circa 20.000, diventati 120.000 nel 2017. Nel 2021 si è stimato che probabilmente lavorassero in modo agile 1 milione di persone.

 

Uno studio dell’Osservatorio del Politecnico prevede che nel 2025 il 30% dei dipendenti italiani potrà lavorare 5 giorni al mese da remoto. I settori più interessati sono quelli terziari avanzati e ICT-based, ma anche il manifatturiero leggero e alcune professioni sono ormai diffuse in smart working.

 

Lavorare smart working: miglior bilanciamento tra vita professionale e privata

Uno dei principali benefici dello smart working è senza dubbio la possibilità di ottimizzare tempi e livelli di produttività, grazie a una maggiore flessibilità nella gestione degli impegni lavorativi e personali.

 

Lavorando da remoto secondo modalità agili, il professionista può pianificare in modo autonomo le proprie giornate, distribuendo nel modo più razionale possibile le attività nell’arco della settimana. Ad esempio, si possono concentrare riunioni e call in determinate fasce orarie, lasciando spazio ad altre mansioni in momenti più comodi e proficui.

 

Inoltre, l’assenza di spostamenti casa-ufficio garantisce un risparmio non indifferente di tempo, destinabile integralmente alle effettive attività lavorative. Tempo prezioso che, se sfruttato in modo supplementare nelle giornate più produttive, può tradursi in una concreta maggiore quantità e qualità del lavoro svolto.

 

Un altro vantaggio riguarda la riduzione alla fonte delle cosiddette interruzioni ambientali, ovvero distrazioni generate dall’ambiente di ufficio quali riunioni improvvise, conversazioni con colleghi, pause caffè di gruppo. Lavorando nella propria postazione domestica, è possibile concentrarsi in maniera intensiva e continuativa sulle attività più impegnative e strategiche.

 

Tutto ciò si traduce in definitiva in un aumento dell’efficienza lavorativa, in termini di quantità e qualità del lavoro svolto, a parità o addirittura inferiori tempistiche. Un guadagno prestazionale che esalta le potenzialità dello smart working in un’ottica di efficientamento organizzativo e ottimizzazione delle risorse aziendali e individuali.

 

Lavoro in smart working: Strumenti digitali per il lavoro agile

Le moderne tecnologie digitali ricoprono un ruolo abilitante di fondamentale importanza per rendere concretamente attuabile il paradigma del lavorare smart working. In particolare, risultano decisive le applicazioni per dispositivi mobili, che consentono di svolgere le proprie mansioni lavorative anche da remoto e in mobilità, avvalendosi di smartphone e tablet.

 

Grazie a intuitive interfacce ottimizzate per i sistemi operativi mobile, professionisti e imprenditori possono accedere a software gestionali specifici per la dematerializzazione di pratiche amministrative, quali, ad esempio, le soluzioni per la fatturazione elettronica.

Applicativi per la firma, l’invio e la ricezione di documenti fiscali certificati, oltre che per la loro conservazione a norma, permettono quindi di gestire da qualsiasi luogo e in qualunque momento processi quali l’emissione, l’annotazione contabile e lo scambio di fatture.

 

Queste sofisticate e moderne risorse applicative risultano quindi componenti abilitanti fondamentali per rendere pienamente efficace ed efficiente l’organizzazione flessibile del lavoro da remoto, grazie alla pervasività digitale garantita dalla connessione da qualsiasi dispositivo mobile.

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