Poteva essere una strage. Solo per fortuna i danni sono stati limitati all’interno della stazione Tiburtina dove domenica si è sviluppato un
terribile incendio che solo dopo 14 ore di lavoro i vigili del fuoco sono riusciti a domare. Le fiamme sono divampate, secondo i primi accertamenti, all’interno di uno stabile della parte vecchia della stazione, risalente agli anni ’30 e che, adesso, sarebbe a forte rischio crollo.
Paura, tanta, tra i residenti della zona che a partire dalle quattro della mattina hanno cominciato a vedere il fuoco e, soprattutto, una
colonna di fumo nera come la pece che ha reso l’aria decisamente irrespirabile tanto da far temere una intossicazione. Gli investigatori stanno ora cercando una spiegazione, la
causa dell’incendio che per una intera giornata, e non solo, ha gettato nel caos il quadrante est della città. Sulle prime non è stato escluso neppure l’atacco terroristico: teorie fantasiose come quella che avrebbe voluto tra i responsabili i militanti del fronte contro l’alta velocità. E invece sarebbe stato probabilmente
un corto circuito all’interno del condotto che contiene i cavi elettrici ad innescare l’incendio. E il corto circuito, secondo l’ipotesi formulata da dalle Fs - che hanno intanto istituito una commissione d’inchiesta – sarebbe stato causato dall’asportazione dei cavi di rame e alluminio che collegano gli impianti elettrici provocando funzionamenti anomali degli impianti. Talmente anomali che addirittura il sistema di monitoraggio che avrebbe dovuto far scattare l’allarme non ha funzionato: l’incendio, infatti, è stato segnalato dal personale di servizio.
INCENDIO COLPOSO - L'ipotesi di reato per cui procede la procura di Roma è incendio colposo. Il pm Barbara Sargenti, titolare degli accertamenti, è in attesa di una prima informativa da parte dei vigili del fuoco. In procura si sostiene che al momento non è possibile fare alcuna ipotesi sulle cause dell'incendio. Gli accertamenti sono a 360 gradi e variano dalla natura dolosa al corto circuito fino alla manomissione degli impianti. Fondamentale, per fare luce sul rogo, è accertare da quale punto si siano propagate le fiamme.